FASCICOLO 1°

NICLA LOBERTO

UNA PERSONA STRAORDINARIA NELL’ORDINARIETÀ
 NICLA
Ti ricorderemo sempre per aver incarnato:
La dolcezza della Madonna attraverso il tuo dolce sorriso
La generosità ed umiltà, predicata da S. Francesco
La perseveranza nella fede, insegnata da Cristo,
tramite la tua testimonianza tra noi
Sei la colonna portante per molti di noi.
Grazie!
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Amico e Amica

La lettura di questo libretto ti farà entrare nella vicenda umana e soprattutto cristiana di Nicla. Potrai conoscere gli aspetti fondamentali della sua personalità, la gran fede, la generosità, l’adolescenza, la giovinezza gioiosa ed impegnata. Quello che è descritto, è frutto delle testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Entrerai anche in quelle pieghe personali, misteriose attraverso coloro che sono stati a stretto contatto con lei. Verrai a conoscenza del suo amore per i bambini ed i poveri, del suo rapporto diretto e profondo con Gesù, Gesù Eucaristia, suo grandissimo Amore. Potrai ammirare una giovane cristiana che, davanti alle scelte della vita riguardo agli affetti, alle mete da prefiggersi e agli ideali da vivere, non si è fatto sconti, ma proprio nel nome dell’amicizia vera e profonda con Gesù, ha voluto vivere la Parola di Dio fino in fondo, cioè essere «santa».

L’augurio che, attraverso questa pubblicazione, che è la prima di una collana, anche tu possa diventare amico, amica seguace e testimone di Nicla, raccogliendone le confidenze e sentendoti trascinato ad una vita bella, impegnata, a servizio del prossimo, specie dei meno fortunati, con una gran gioia nel cuore. Per questo ti proponiamo di continuare il dialogo, non soltanto per parlare di Nicla, ma per condividere e scoprire quanti giovani anche oggi desiderano vivere la loro vita in pienezza, verso traguardi più alti.

Ti lasciamo la nostra «mail» per sentire la tua voce e raccogliere i tuoi pensieri, con tanta sincera voglia di conoscerti: 
Oppure per informazioni e comunicazioni potrai scrivere a:
Gruppo alla scuola e testimoni delle virtù di Nicla Loberto
Parrocchia S. Giovanni Battista
Via XX Settembre
47921 Rimini (RN)
Telefono 0541-787262
Gli amici di Nicla
IL MISTERO DI UN FIORE

Usare la parola «mistero» per parlare di un fiore sembra un controsenso, ma è un po’ la sorte dei fiori recisi: un fiore nel giardino è bello ma una composizione di fiori recisi, uniti insieme, diventa esaltante.Sarà per questo motivo che la morte di una veramente speciale la fa diventare più affascinante, trasparente, nella sua squisita bellezza interiore. È quello che è avvenuto per Nicla Loberto, giovane donna, sposa e madre. Tutti la conoscevano come persona impegnata, caritatevole, disponibile, generosa nell’apostolato parrocchiale; ma soltanto quando la gravissima malattia l’ha provata sino allo spasimo e condotta alla morte per molti che l’hanno conosciuta in quel periodo di sofferenza, è diventata straordinaria. Innamorata di Gesù e delle Madre di misericordia è riuscita a trasmettere a tutti, nonostante la sua grande sofferenza, fiducia, coraggio, di vivere, pace e serenità. Ha confidato ad una persona negli ultimi giorni mentre era in ospedale, facendo riferimento al film «La passione di Cristo»: «Ieri quando mi hanno fatto l’esame e mi hanno infilato la sonda verso il cuore per sei volte mi sono venute in mente le spine della corona di Gesù, ho pensato al suo dolore; io in certi momenti tengo la mano aperta con il palmo verso l’alto, in modo che quando sono in difficoltà Gesù me la tiene ed io sono serena, altrimenti mi prenderebbe l’ansia, l’affanno e avrei problemi di respirazione.»

Così Nicla ha trasformato il letto dell’ospedale nel suo altare su cui si è immolata per la sua famiglia e la Chiesa, per la quale ha dedicato tanto del suo tempo nell’apostolato fra i giovani e le famiglie. Nicla Loberto era nata da Teodoro e Felicetta Simonetti il 29.07.1964 a Potenza ed è morta a Rimini il 5 settembre 2004, giorno in cui la liturgia celebra la memoria della Beata M. Teresa di Calcutta, da cui era tanto affascinata, e della beatificazione di A. Marvelli di Rimini. A loro si era rivolta nelle sue appassionate preghiere per ottenere sollievo nella sua malattia. Fin da ragazza aveva dimostrato molto attaccamento a Cristo ed alla Chiesa. Ovunque lei abbia vissuto, ha considerato la parrocchia come la sua seconda casa e si prodigava affinchè la comunità fosse sempre una bella realtà, aperta verso il mondo missionario. Anche nella sua famiglia lo spirito missionario era ispiratore di scelte importanti, come quella di dare un fratello ed una sorella al figlio Marco, insieme a suo marito Antonello hanno adottato a distanza due bambini africani. Amava il nascondimento ma non tollerava i compromessi e si batteva tenacemente perché non ci fosse ipocrisia nei gruppi ai quali prendeva parte. Amava molto la preghiera e l’adorazione eucaristica.
Qualcuno l’ha chiamata la «bersagliera….di Dio»: decisa e concreta affrontava ogni realtà con impegno e costanza.

La malattia, con il conseguente calvario che l’ha portata alla morte, è stata la circostanza che Dio ha mandato per evidenziare la fede profonda di Nicla e la forza di offrire tutto per la santificazione della sua famiglia e dei peccatori. Nei capitoli successivi si avrà modo di conoscere meglio la sua innata aspirazione alla santità attraverso la sua fede, il suo modo di essere e nella naturale empatia con le persone che interagivano con lei.

 
C’È UNA NUOVA STELLA
Dal 5 settembre 2004 (giorno e mese della liturgia della Beata Madre Teresa di Calcutta e della Beatificazione di Alberto Martelli) nel cielo della Chiesa riminese, o meglio ancora, nel cielo della Chiesa Italiana c’è una nuova stella …NICLA.

MADRE TERESA DI CALCUTTAALBERTO MARVELLI

È la stella più luminosa, «stellina che risplende di la su, continua ad illuminare col tuo sorriso la nostra vita». Amica degli Angeli e Angelo amico, testimonianza di fede vissuta o vita cristiana vissuta con ferma e forte fede.
•FARO DI LUCE che illumina le nostre tenebre;
•FIORE DI GESÙ;
•FIORE PROFUMATO;
•MISTERO DI UN FIORE;
•«BERSAGLIERA.……di DIO»;
•VALANGA che trascina e travolge;
•DONNA, FIGLIA, SPOSA E MAMMA UNICA devotissima della Beata Vergine Maria, dal battesimo affidata all’Immacolata e fedelissima di quella del Rosario;
•DONNA nel e per L’APOSTOLATO DELLA PREGHIERA;
•TUTTA DI GESÙ, CON E PER … GESÙ, IL SUO GRANDE AMORE A GLORIA DEL PADRE; le parole di Gesù fatte proprie da Nicla: «Sia fatta la Tua Volontà»
•SOSTENUTA E COLMA DELLO SPIRITO D’AMORE;
•MARTIRE DELLA SOFFERENZA E DOLORE;
•BELLEZZA CROCIFISSA;
•CORONA DI GESÙ;
•ANGELO; NUOVO ANGELO; ANGELO CUSTODE.
L’angelo tutelare è in cielo, ha ottenuto l’obbiettivo raggiungere Gesù: Il suo GRANDISSIMO AMORE.
 
LA FAMIGLIA D’ORIGINE
Nicla con i genitori in occasione del diciannovesimo anno - 1983La casa Loberto condotta da Teodoro, nato a Melfi il 10.09.1934 e da Felicetta Simonetti, nata il 01.10.1940, è stata un centro di carità, era ospitale e chi bussava alla porta era sempre accolto con gioia ed entusiasmo, e non andava via mai a mani vuote. Nella loro casa con Nicla hanno vissuto i figli Giuseppe (Pino), primogenito, e Michele l’ultimo dei tre. Con un’educazione sana, sollecitata anche attraverso esempi citati dalle Sacre Scritture, con la coerenza espressa da modelli di vita comunitaria cristiana vissuta anche nella tradizione familiare, Teodoro e Felicetta si sono rilevati educatori capaci di incidere profondamente sulle coscienze dei figli ai quali si sono prodigati con affetto, esempio cristiano, tenerezza, scrupolosità e senza preferenze, sin da piccoli. Nicla ed i fratelli sono cresciuti uniti tra loro attraverso un cordone ombelicale virtuale e sono stati educati in un clima sereno, cristiano, arricchito, nitrito e sostenuto dall’amore scambievole, dalla preghiera e dalla carità.
La mamma
Casalinga per scelta, con bontà ci rimproverava i ritardi e le mancanze, e con affettuosa severità sorvegliava la vita spirituale e materiale. Sull’esempio di Cristo essa ha sempre donato se stessa a tutti, ai familiari, alla comunità cristiana, agli estranei, compreso i poveri ai quali, più volte nella sua vita, ha offerto il suo tempo per preparare un pasto in mense parrocchiali. L’orazione, il suo alimento spirituale che non si fa mai mancare, caratterizzava il suo impegno nell’Apostolato della Preghiera. Il Ministro Straordinario dell’Eucaristia, assunto con impegno, testimonia il suo amore per Cristo e la comunità.
Il papà
Nicla da una testimonianza di PinoImpiegato nell’Ente Irrigazione di Puglia e Basilicata, ha lavorato con professionalità e passione riuscendo a ritagliare giornalmente il tempo da donare ai suoi amati figli per le attività ludiche e di formazione. Meno espansivo della moglie, comunque buono e generoso, è un Cristiano, nel senso completo della parola, che non ha mai ostentato la sua fede e si è prodigato per gli altri. Lui con la sua moglie hanno donato ai figli più di quello che già loro avevano ricevuto dai rispettivi genitori, sia sotto il profilo affettivo che materiale.
I fratelli Pino e Michele.
 
LA SUA FAMIGLIA
Nicla in gita con la famiglia in val Genova - Trento - Agosto 1998L’11 maggio 1993 contraeva matrimonio religioso a Bari con Antonello Di Donato, nato a Coira (Svizzera) il 26.08.1965, conosciuto a Biella, dove entrambi lavoravano presso il locale ufficio delle Poste e Telecomunicazioni, successivamente si trasferirono a Bologna, Forlì e Rimini.
Il 30.05.1996 Nicla diveniva mamma di un bellissimo bambino Marco, dono di Dio e principale fine di vita, coronando il desiderio di essere madre. Bambino allevato con attenzione e tutto l’amore materno e premura, con un’educazione religiosa e sulla base degli insegnamenti di Cristo. Nel rapporto di coppia ha amato senza riserve Antonello, la sua donazione totale ed incondizionata è stata la strada ad ogni vera grandezza ed ogni vera felicità.Moglie generosa, attenta e premurosa, ha saputo gioire con l’aiuto e la grazia di Dio, ma anche soffrire in silenzio. Sebbene madre, moglie e lavoratrice, ha sempre curato in ogni aspetto la sua casa e la sua gestione con efficienza ed efficacia. Antonello uomo empatico e disponibile ha amato Marco e Nicla condividendo gli eventi positivi e negativi, compresa la malattia di sua moglie. La loro casa è stata spesso luogo d’incontro di preghiera e di catechesi del gruppo di amici.
CHI È NICLA LOBERTO
«Tu sei stata riflesso dell’AMORE di Dio-Padre in tutti gli ambienti in cui ti sei trovata a vivere» (Marica Pasquinelli)

Nicla con il figlio Marco, ed i nipoti Sara, Gaia e Luca

Nicla Loberto, nasce a Potenza il 29.07.1964; all’età di 4 anni si trasferisce con la famiglia d’origine a Bari; per motivi di lavoro va a vivere il suo nucleo familiare a Biella, Forlì e Rimini, dove muore il 5 ottobre 2004, a soli 40 anni, per tumore dopo di due anni di straziante malattia. Tutta per Gesù… negli altri, particolarmente bisognosi, con spirito totale di diaconia (servizio) da svolgersi in Parrocchia: «La mia missione…è qui in Parrocchia»

Per le persone anziane ammalate si prepara al Ministero Straordinario dell’Eucaristia.
Ministro Straordinario dell’Eucaristia, con grandissima disponibilità e gioia, porta ai malati ed anziani il suo Gesù, continuando anche quando era gravemente ammalata e finché le è stato possibile.
S’interessa e partecipa fin da giovane ad iniziative per i bambini bisognosi, anche all’estero.
L’ansia di poter far conoscere Gesù verso i bambini ed aiutarli ad insegnare ad amare il suo Gesù, si prepara per la diaconia-servizio di catechista:
«lascerò il lavoro… per servire in parrocchia» è il suo fermo proposito per il futuro. Nicla Casa del Regno di Dio - Roma Ottobre 1996Riprendere la diaconia di catechista, già fatto negli anni dal 1982 al 1987 nella sua Parrocchia di S. Andrea in Bari ove non esitava ad essere presente, giovane ragazza, per arricchire la liturgia eucaristica dalle ore 7:00 col suono ed i canti.
Testimone di fede, di fede vissuta nella quotidianità.
Anima umile, … umilissima.
Anima docile,… ben oltre il naturale.
Anima ubbidiente,…al e per il suo Gesù.
Quante volte, nel letto del dolore ed ormai di morte, particolarmente dopo ricevuta l’Eucaristia, il suo Gesù bramato ed attesissimo ogni giorno, la si poteva vedere, quasi assorta, con i suoi occhi fissi negli occhi di «Gesù Misericordioso», esposto di fronte al suo letto, momenti di estasi ed abbandono a Lui.
Nicla affermava:
«Gesù non sono degna… guarisci la mia anima ed il mio corpo»;
«Gesù, tu puoi…guariscimi, ho ancora tante cose da fare per Te»;
«Gesù, aiutami…non ce la faccio…aiutami Tu».
Nicla in gita a Forte dei Marmi - Ottobre 1987L’attesa e l’incontro quotidiano col suo Gesù era il punto ed il pensiero principale e non c’erano impedimenti insuperabili. Incontro, finché lo stato di salute l’ha consentito. Nella chiesa…con la partecipazione attiva nella Liturgia:
– con preghiere, lodi, ora media, vespro, compieta;
– con la proclamazione della «Parola» …perfetta, con enfasi, con fede, con cuore, si prestava come strumento di Dio;
– con l’ascolto attivo. Nel letto del dolore… Gesù Eucaristia era la sua consolazione, si rasserenava tutta abbandonata a Lui, Cristo che le dava forza per sopportare il dolore e che la poteva guarire.
Lo ha professato e proclamato a tutti medici, paramedici e laici, in tutti gli ospedali e luoghi di sofferenza da Pavia, a Riccione, a Rimini. Nell’ultimo ricovero… il desiderio e l’attesa di Gesù si è fatta quasi spasmodica…un po’ di ritardo… e cominciava a domandare: «quando viene… e perché non viene»; Ascoltando «ecco sta arrivando…» l’ansia spariva ed i suoi occhi s’illuminavano, le sue labbra si schiudevano al sorriso. Il suo Gesù era da lei, per lei, tutto suo! A lui i lunghi fervorosi ringraziamenti con la preghiera alla quale partecipavano tutti i presenti.

Nicla citava spesso: «Tu sei buono Signore, perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca» (salmo 85,5) Scuola di vita vissuta! Questo perché la sua mente era elevata a Dio, il suo amore era piegato verso i suoi insegnamenti. «Signore chi non ti servirà con tutto il cuore, dopo aver cominciato a gustare anche per poco, la tua paterna ….Signoria?» Le parole di Gesù con cui iniziava e concludeva ogni sua preghiera era …«sia fatta la Tua volontà». Ricordava le parole del vangelo «prendete il mio giogo sopra di voi» e sapeva che «il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Matteo 11, 29-30). Nicla sapeva bene che accettati per amore, (Gesù ti amo, ti amo tanto,) il giogo è un giogo che non ti stringe, ma accarezza; il carico è un carico che non opprime, ma solleva. Perché Gesù conclude con «… e troverete ristoro per le vostre anime». Il giogo, il peso è il comandamento dell’amore «amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore». Nicla con il figlio Marco a casa dei nonni materni - Novembre 2002Amare la bontà, la bellezza, l’amore perché «tutto questo sei Tu, Signore mio Dio». Sapeva benissimo che promette un premio, un premio grandissimo: «Signore ha promesso la corona della vita a quelli che lo amano» (Ge 1,12); Corona della vita, che è il bene più grande che si può desiderare: «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1^ Corinzi 2,9). Si è veramente grande la ricompensa per chi fa la volontà di Dio. È più vantaggioso per l’anima che obbedisce che per Dio che comanda, l’anima viene elevata, illuminata, partecipe della bontà e beatitudine di Dio. Tutto questa era realtà in Nicla. Convinta di essere stata creata per la vita eterna, avendo conosciuto, amato e servito Dio in questa vita per goderlo eternamente in Paradiso. Per vera saggezza, questo era al centro della sua anima, era il tesoro del suo cuore. Ha accettato tutto offrendo tutto a Gesù. Avvenimenti prosperi ed avversi, benessere e privazioni, salute e malattia, onori-gratitudini e offese, vita o morte tutto non cercato, ne sfuggito per se stesso, ma buono e desiderabile per Gesù.

Affermava: «Gesù tutto per Te a gloria di Dio».
Le parole che fiorivano sulle sue labbra continuamente: «Sia fatta la Tua volontà. Grazie, grazie, Grazie comunque». Un grazie continuo a Dio e a chiunque le faceva qualsiasi cosa che le apportava qualsiasi sollievo diceva: «grazie, grazie…», pronto e spontaneo.

LE TAPPE DELLA SUA VITA

29.07.1964
A Potenza presso la clinica S. Anna alle ore 0.45, da Loberto Teodoro fu Giuseppe e da Simonetti Felicetta fu Michele, sposati a Melfi nella cattedrale il 14.05.1960, veniva alla luce la secondogenita Nicolina, alias NICLA;
06.08.1964
A Potenza, (certificato battesimo Parrocchia S. Gerardo Vesc. Vol. 36, pag., 16, n° 105) il 6 agosto 1964 nella la Cattedrale S. Gerardo Vesc., veniva battezzata da Padre Adelmo Monaco e con Sordetti Lucia, quale madrina coi nomi: Nicolina Anna Antonietta, consacrata all’Immacolata;
GIUGNO 1966
La sua famiglia si trasferiva a Bari a causa del cambiamento di sede del lavoro del padre.
Abitando con la famiglia in C.so Sicilia, entrava a far parte della Parrocchia di S. Maria delle Vittorie;
  Nicla con la mamma Felicetta - 29.07.64Nicla con madrina, amici, zia Gina e Pino il giorno del BattesimoNicla con Pino e Michele a Bari - 1966
OTTOBRE 1970
A Bari presso la scuola elementare statale «Carlo del Prete» si accingeva a frequentare la prima elementare;
OTTOBRE 1973
Dopo essere andata sempre a messa con la famiglia e pur frequentando l’ambiente parrocchiale, cominciava il suo specifico percorso di catechesi per la preparazione alla «Confessione»;
MAGGIO 1974
Per la prima volta riceveva il sacramento della Penitenza da parte di Padre Bernardo parroco di S. Maria delle Vittorie;
 Nicla con mamma e fratelli a Bari - 1969Nicla alla scuola elementare Carlo Del Prete - 1970Nicla comunione - 1975 - con Michele
OTTOBRE 1974
Cominciava la catechesi di preparazione alla prima comunione con il suo catechista Domenico De Summa;
4 MAGGIO 1975
Partecipava pienamente e attivamente alla liturgia Eucaristica coronando il suo sogno di ricevere il Corpo di Cristo, sempre preparata e guidata dal Parroco di S. Maria delle Vittorie, Padre Bernardo;
GIUGNO 1975
Presso la scuola «Carlo del Prete» di Bari, concludeva il ciclo formativo, acquisendo tramite gli esami, il primo diploma di licenza elementare;
OTTOBRE 1975
Continuava la catechesi per prepararsi al sacramento della Confermazione con Padre Carmelo Vitrugno;
22 GIUGNO 1976
Il Vescovo nella parrocchia di S. Maria delle Vittorie, madrina Lucia Sordetti, le amministrava il sacramento della Cresima (cert. 16.11.04);
 Nicla con Lucia, la madrina della Cresima - 1976Nicla in chiesa a Bari - 1978Nicla - proclamazione in occasione del matrimonio di Michele - 2004
OTTOBRE 1976
Cominciava a frequentare la prima media presso l’Istituto «Michelangelo» di Bari. Intraprendeva lo studio del pianoforte presso il Conservatorio di Bari «Nicolò Piccinni»;
OTTOBRE 1976
Continuava il percorso di formazione di fede, gruppo che segue le tracce dell’A.C.R. dell’Azione Cattolica nella chiesa di S. Maria delle Vittorie;
NOVEMBRE 1976
Iniziava la preparazione per assumere l’incarico di addetta alla Liturgia della Parola che annuncerà con coerenza e pienezza di fede sino all’ultima proclamazione il 29.05.2004, al matrimonio del fratello Michele;
OTTOBRE 1977
Pur continuando il percorso di fede con il gruppo dell’Azione Cattolica, decideva di affiancare un catechista della Parrocchia di S. Maria delle Vittorie al fine di prepararsi per la guida di un gruppo di bambini. Inoltre prestava servizio di animazione della S.Messa suonando l’organo della chiesa e facendo parte del coro;
LUGLIO 1979
Conseguiva presso l’Istituto Statale Michelangelo il diploma di licenza media;
OTTOBRE 1979
La sua vocazione ed amore per i bambini la spingeva a frequentare l’Istituto Statale Magistrale «Bianchi Dottula», per svolgere l’attività d’insegnante;
OTTOBRE 1980
Continuava il percorso di fede nel gruppo giovani dell’Azione Cattolica nella chiesa di S. Maria delle Vittorie, del quale divenne responsabile e guida ascoltata;
GIUGNO 1982
Il vescovo Mariano Magrassi fondava una nuova parrocchia S.Andrea Apostolo incaricando Parroco don Tonino Posa; Nicla e la sua famiglia per competenza territoriale entrava a far parte di questa nuova realtà;
OTTOBRE 1982
Riceveva dal Parroco Padre Don Tonino Posa il mandato di catechista e cominciava a guidare un gruppo di bambini per la preparazione al sacramento della Confessione;
LUGLIO 1983
Terminava il percorso formativo e conseguiva presso l’Istituto Magistrale «Bianchi Dottula» il diploma di licenza magistrale;
MAGGIO 1984
Apprezzando il Credo del Bersagliere s’iscriveva come simpatizzante al gruppo femminile dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Bari;
OTTOBRE 1984
Inizia partecipazione al «Apostolato della Preghiera», iscrizione definitiva 14.06.1985. Fa parte del gruppo S. Andrea Apostolo ricoprendo la carica di segretaria dell’Apostolato della Preghiera;
GIUGNO 1985
A Bari entrava a far parte del gruppo di volontariato che supportava le suore dell’ordine di Madre Teresa di Calcutta, assistendo i poveri ed ammalati. Tutte queste attività liturgiche, catechistiche, operosità nei vari gruppi giovanili e di Ministero di Apostolato e di assistenza a poveri ed ammalati, lo svolge sino alla decisione che è necessaria per ricerca e lavoro con il trasferimento a Forlì;
FEBBRAIO 1987
Si trasferiva a Forlì dove svolgeva l’attività lavorativa a tempo determinato, in qualità di Vigilatrice, presso il Carcere Femminile forlivese e con la mansione d’impiegata presso le Poste e Telecomunicazione nelle sedi di Faenza e Forlì;
OTTOBRE 1988
A Forlì presso la scuola elementare di S. Maria del Fiore, gestito dalle suore, effettuava opera di volontariato di dopo scuola e di assistenza alle suore anziane ed alle famiglie più bisognose;
GIUGNO 1990
Raggiungeva la città di Biella per lavorare presso le Poste e Telecomunicazioni in quanto vincitrice di concorso pubblico;
OTTOBRE 1990
Per essere più vicino al Signore decideva di alloggiare presso il convento delle suore di Biella dove faceva anche opera di volontariato e di supporto all’attività caritativa;
GIUGNO 1991
A Biella frequentava le attività parrocchiali presso la chiesa S.Cassiano e collaborava con l’oratorio di Don Bosco;
MAGGIO 1993
Contraeva matrimonio religioso a Bari con Antonello Di Donato;
NOVEMBRE 1994
Per motivi di lavoro si trasferiva da Biella a Bologna, risiedendo a Forlì, come negli anni predetti e riprendendo l’attività interrotta per la sua partenza dalla Romagna;
30 MAGGIO 1996
Diveniva mamma di un bellissimo bambino Marco;
FEBBRAIO 1997
Si trasferiva per motivi di lavoro alle Poste di Rimini e cominciava a frequentare la Parrocchia di S. Giovanni Battista, parrocchia di residenza;
NOVEMBRE 1998
L’amore per i bambini, e poter alleviare le loro sofferenze, la induceva ad effettuare un’adozione a distanza di due bambine una dell’Eritrea e l’altra dell’Etiopia.
APRILE 2000
Riceveva dal Vescovo di Rimini il mandato di «Ministro Straordinario dell’Eucaristia»;
OTTOBRE 2002 Effettuava il pellegrinaggio a Lourdes;
13 GENNAIO 2003
Presso la Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia gli diagnosticavano un carcinoma alla mammella destra di oltre 5 cm, tumore molto aggressivo;
DAL 14 GENNAIO 2003 AL 4 SETTEMBRE 2004
Subiva numerosi cicli di chemioterapia sia classiche che ad alte dosi, con dieci tra operazioni e trapianti; La malattia ha martoriato il corpo di Nicla facendole avvertire dolori lancinanti in tutto il corpo e limitandone le funzioni vitali e di motilità. Per tutta la durata della sua malattia sino alla morte di Nicla, Don Pasquale Campobasso diventa la sua guida spirituale.
5 SETTEMBRE 2004
Alle prime ore del mattino Nicla entrava in coma.
È la festa liturgica della Beata «Madre Teresa di Calcutta».
Giorno della Beatificazione in Loreto di Alberto Marvelli, per lei richiamo ed esempio di vita pienamente cristiana.
Alle ore 20,00 il Padre Spirituale rivolge le ultime preghiere di raccomandazione dell’anima «Proficiscere anima cristiana…….ex hoc mundo». Avendo ascoltato nell’obbedienza alla volontà del Padre Celeste il comando del sacerdote, obbediente fino all’ultimo istante della vita a Cristo,
sale al cielo alle ore 21.15.
 

AFFERMIAMO CHE:

Nicla, creatura straordinaria nell’ordinarietà, aveva ben compreso che l’amore è un’avventura bellissima, ma difficile, che continua per tutta la vita e si compirà pienamente solo nell’incontro definitivo con il DIO – AMORE.
Ha intravisto e si è inabissata nell’immensità di questo Mistero:
• Ha amato tutti, sempre e molto più di se stessa, perdonando sempre e tutti;
• Amando, oltre il prossimo tantissimo la MAMMA CELESTE, dataci da Gesù che si è offerto per noi sulla croce;
• Amando senza riserve il Suo AMORE MISERICORDIOSO e Suo Nutrimento, GESU’ EUCARISTIA …« Gesù tutto per Te…tutto a Te…mio aiuto, mia forza …»;
• Amando con tutto il cuore, nell’osservanza del primo ed il più grande comandamento di Gesù, il PADRE CELESTE proclamandogli sempre: «Gesù sia fatta la Tua Volontà»;
• Nicla è stata capace di vedere, nel cuore di quelli che amano con uno sguardo di fede, «Dio vivente che si fa segno».
• È riuscita…è stata capace di… AMARE…ha amato tutti in Dio.
UN’AMICA DEGLI ANGELI E UN ANGELO AMICO
Preghiera di ringraziamento per il dono di Nicla Loberto
Composta a Panano (Mo) il 7 settembre 2004, giorno del funerale. É stata così questi ultimi due anni di scarnificazione: più la carne ha patito, più ha rivelato l’anima sua, e più le è mancata pace più ne ha donata. Come una nuvola bianca estratta dal Sole con forza e fatica dal fango di questa terra, ora sale al cielo per farci alzare lo sguardo, in alto, dove si staglia luminosa, raggiante di Dio. Ora ci manca qui sulla terra dove ha sofferto la vita e spremuto amore da ogni respiro, da ogni cellula, ma non mancherà di farcene piovere ancora da dove ci guarda, con gocce dolci e delicate come la sua voce. É festa in cielo, già lo sapeva, per questo la chiede quaggiù, in corteo con gli angeli, in ascesa coi santi, con la palma dei martiri: martire di fede, perché l’ha testimoniata fino in fondo chiedendo la guarigione mai per se, ma sempre per la conversione degli increduli, accogliendo le croci sempre per amore di Gesù che sempre aveva sulla bocca, nel cuore e ora inciso nella carne, stampato sul volto, scritto con la vita. Nicla, corona di Gesù, a Braccetto con Alberto Marvelli, sappiamo che non ti scorderai un istante di Antonello, di Marco, di mamma, papa di tutti i fratelli di sangue e dei fratelli d’anima e di fede. Aiutaci a non abbassare più lo sguardo allo scoraggiamento, ma a tenerlo fisso a Dio come ci hai mostrato tu, aiutaci a non dimenticare il nostro traguardo più bello e più grande, che tu,campionessa d’amore, hai già tagliato così veloce.
Con tè lassù, per noi oggi e sempre il cielo è più vicino alla terra, perché un angelo ha vissuto con noi e ci ha mostrato che la via della croce è la stessa via della gloria.
“Vi è in me, vi è sempre stata e vive in me con ogni mio respiro,
la fede in un’attività cui siamo stati chiamati:
impregnare di dolore la polvere, darle un’anima”
Nelly Sachs, poetessa ebraica
 
TESTO DEL RETRO COPERTINA
Come sono vere le parole
Che Dio dà la croce
Poi la resurrezione,
così io penso che tutto sia,
come primavera che sboccia
rifiorisce, profuma,
dopo il freddo ed il gelo dell’inverno.
Ad ogni prova Lui ci guarda,
ci parla, ci consola.

Nicla

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