Si rinnova l’organo decisionale delle 5 parrocchie: più giovani, nuove funzioni condivise e un dialogo continuo con i Consigli Parrocchiali

E’ un consiglio pastorale che si rinnova, guarda avanti con fiducia e punta al coinvolgimento dei giovani, quello che in questi mesi si è riorganizzato nella Zona Pastorale Flaminia. Non si tratta solo di aver modificato la struttura e le funzioni dell’organo decisionale che governa la vita delle cinque Chiese, ma di qualcosa di più importante che nasce dall’esigenza di un cammino all’insegna dell’unione fra le comunità, dove i laici hanno un ruolo sempre più attivo al fianco dei loro sacerdoti.

Si tratta di un cammino molto importante, che le chiese di Cristo Re, Mater Misericordiae, Regina Pacis, San Giovanni Battista e S. Maria Annunziata (Colonnella), hanno iniziato nel novembre del 2011 con una proposta del Vescovo, fatta proprio durante un incontro dei consigli pastorali riuniti. In quell’occasione, il capo della Diocesi, suggerì  alle comunità un cammino condiviso, seguendo l’esempio dei sacerdoti, che già stavano “camminando davanti a loro”, in quanto avevano scelto di vivere sotto lo stesso tetto, condividendo, tutti i giorni, sia le scelte personali che quelle parrocchiali. Da allora, la Zona Pastorale Flaminia ha preso forma e sostanza, portando avanti un cammino che, se pur rispettoso delle esigenze e delle peculiarità di ciascuna parrocchia, ha unito sinergie ed energie, per rispondere più adeguatamente alle esigenze di un territorio più vasto.

E’ proprio con questo spirito di condivisione, che l’inizio dell’anno pastorale ha visto la nascita del nuovo consiglio pastorale di zona, facendo evolvere quella che fin ora era stata l’esperienza degli incontri dei segretari e modificando un po le competenze dei consigli parrocchiali. Un’assemblea, giunta già al suo secondo appuntamento, che ha un calendario di incontri già fissati, dove i rappresentanti delle comunità parrocchiali si confrontano sui temi della pastorale e prendono le decisioni di fondo e di orientamento della vita di tutte le comunità. Si tratta di un passo ulteriore verso un cammino sempre più condiviso e comunitario della zona pastorale.  Il consiglio di zona è composto dai alcuni membri dei consigli parrocchiali che, a loro volta sono composti dai rappresenti delle parrocchie. A questi organi decentrati rimane comunque il compito di  produrre idee, proposte, evidenziare problemi ecc.. Sollecitazioni che devono arrivare al consiglio di zona il quale, con una riflessione trasversale alle comunità, trova le soluzioni più adeguate in un ottica di unione delle chiese. Le proposte risolutive sono il frutto di un discernimento e di un dialogo continuo con i singoli consigli parrocchiali. Costruito in questo modo, è un scambio bidirezionale che risulta una ricchezza aggiuntiva per tutti. Le singole comunità poi hanno la libertà che avevano prima, in quanto, sull’organizzazione della vita quotidiana, sfruttano i criteri di fondo indicati, per un migliore orientamento delle loro decisioni.

“Ci siamo resi conto – sottolinea Don Lauro – che i  consigli parrocchiali si stavano indebolendo, una debolezza strutturale sempre più marcata. Abbiamo allora cercato di mettere insieme le forze. Il consiglio pastorale di zona non sostituisce i consigli parrocchiali, ma ha la funzione di stimolarli per coinvolgere di più le comunità. E’ normale che col passare del tempo la vita di una comunità si ‘sclerotizzi’, cioè si adagi su ritmi ed abitudini che le tolgono fecondità. In questo modo proviamo ad avere uno sguardo diverso sulle nostre chiese, un punto di vista nuovo che può essere utile a spronare e trovare quelle soluzioni, che a volte, dall’interno delle comunità, non si riescono vedere.”

Si tratta di una proposta nata da un confronto che i preti hanno avuto l’estate scorsa con i diaconi, che è stata subito accolta con entusiasmo anche dai consigli pastorali parrocchiali, consapevoli del fatto che si è giunti ad una fase della vita di zona in cui tutte le comunità hanno estremo bisogno di stimoli per rinnovarsi. Superati alcuni dubbi iniziali e  qualche legittima perplessità operativa, sono stati delineati dei criteri organizzativi semplici, nel pieno rispetto delle singole comunità. La zona pastorale Flaminia, in questi anni ha fatto passi lenti, ma sempre progressivi in una direzione comunitaria, è proprio con questo atteggiamento che i parrocchiani hanno colto questo rinnovamento: come una naturale evoluzione della zona Flaminia ed un’opportunità di crescita personale.

Fra le novità c’è da segnalare l’ingresso di 7 giovani, anche di 16 anni, che hanno accettato l’invito ad entrare nel nuovo Consiglio,  senza remore o dubbi, contribuendo ad abbassarne l’età media.  Un segnale di genuinità e di freschezza della vita delle parrocchie molto positivo, che spinge questo rinnovamento ancora più forte, approfittando del grade entusiasmo di questi ragazzi che, già nei primi due incontri fatti in questi mesi,  hanno dimostrato di prendere molto sul serio questo impegno, portando la loro esperienza che vivono nei gruppi giovanili in cui sono inseriti.